Lo sviluppo, la prosperità e la pace sono beni irrinunciabili che meritano ogni sacrificio. Sono anche obiettivi che richiedono lavoro serio, impegno convinto, metodologia adeguata e, soprattutto, rispetto incondizionato dei diritti inalienabili dell’uomo, quali l’uguaglianza tra tutti i cittadini, la libertà religiosa e di espressione, senza distinzione alcuna».
Il messaggio di Papa Francesco arriva forte e chiaro alla platea di autorità egiziane riunite all’Hotel Al-Màsah del Cairo. Ottocento persone, con a capo il presidente Al Sisi, ascoltano in silenzio le parole del pontefice.
Uguaglianza e libertà, osserva Bergoglio, «esigono una speciale attenzione al ruolo della donna, dei giovani, dei più poveri e dei malati. In realtà, lo sviluppo vero si misura dalla sollecitudine che si dedica all’uomo – cuore di ogni sviluppo – alla sua educazione, alla sua salute e alla sua dignità».
Infatti, prosegue Papa Francesco, «la grandezza di qualsiasi nazione si rivela nella cura che essa dedica realmente ai più deboli della società: le donne, i bambini, gli anziani, i malati, i disabili, le minoranze, affinché nessuna persona e nessun gruppo sociale rimangano esclusi o lasciati ai margini».
“RIPUDIARE IL MALE”
Di fronte a uno scenario mondiale delicato e complesso, «»che fa pensare a quella che ho chiamato una “guerra mondiale a pezzi”, occorre affermare che «non si può costruire la civiltà senza ripudiare ogni ideologia del male, della violenza e ogni interpretazione estremista che pretende di annullare l’altro e di annientare le diversità manipolando e oltraggiando il Sacro Nome di Dio».
LA “LEZIONE” DI DIO
Il dovere di tutti, secondo Papa Francesco, è di insegnare alle nuove generazioni che Dio, il Creatore del cielo e della terra. «Egli non vuole mai la morte dei suoi figli ma la loro vita e la loro felicità; Egli non può né chiedere né giustificare la violenza, anzi la detesta e la rigetta. Il vero Dio – sentenzia il Papa – chiama all’amore incondizionato, al perdono gratuito, alla misericordia, al rispetto assoluto di ogni vita, alla fraternità tra i suoi figli, credenti e non credenti».
“SMONTARE LE IDEE OMICIDE ED ESTREMISTE”
La storia, infatti, lascia un segno negativo su chi proclama la giustizia e pratica l’ingiustizia; «non perdona quanti parlano dell’eguaglianza e scartano i diversi». «Abbiamo il dovere – dice senza giri di parole – di smontare le idee omicide e le ideologie estremiste, affermando l’incompatibilità tra la vera fede e la violenza, tra Dio e gli atti di morte».
Infine Papa Francesco cita il Vangelo: «La storia invece onora i costruttori di pace, che, con coraggio e senza violenza, lottano per un mondo migliore: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9).
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