Nel mese di settembre si celebra la Giornata mondiale di preghiera per il creato e il Santo Padre, Papa Francesco ci esorta ricordandoci che il dovere di prendersi cura del creato sfida tutte le persone di buona volontà e invita i cristiani a riconoscere le radici spirituali della crisi ecologica e cooperare nell’offrire una risposta inequivocabile. Riferendosi in particolare al mare Mediterraneo, lamenta purtroppo il passaggio dal mare meraviglioso ad essere divenuto tomba per uomini, donne e bambini. Preghiamo, in questa adorazione, affinché le risorse del pianeta non vengano saccheggiate, ma condivise in modo equo e rispettoso. E perché tutto il creato venga rispettato e contemplato come bellezza uscita dalle mani del Creatore e amante della vita.
Canto I cieli narrano di M. Frisina
I cieli narrano la gloria di Dio
e il firmamento annunzia l’opera sua.
Alleluja, alleluja, alleluja, alleluja.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio,
la notte alla notte ne trasmette notizia,
non è linguaggio, non sono parole,
di cui non si oda il suono.
Là pose una tenda per il sole che sorge,
è come uno sposo dalla stanza nuziale,
esulta come un prode che corre
con gioia la sua strada.
Lui sorge dall’ultimo estremo del cielo
e la sua corsa l’altro estremo raggiunge.
Nessuna delle creature potrà
mai sottrarsi al suo calore.
Dal Libro della Genesi 2,1-9.15
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata – perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -; allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
Dal Messaggio congiunto di Papa Francesco e del Patriarca Ecumenico Bartolomeo
per la Giornata Mondiale di preghiera per il Creato Dal Vaticano e dal Fanar, 1° settembre 2017
Il racconto della creazione ci offre una veduta panoramica sul mondo. La Scrittura rivela che “in principio” Dio designò l’umanità a collaborare nella custodia e nella protezione dell’ambiente naturale. All’inizio, come leggiamo in Genesi (2,5), «nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo». La terra ci venne affidata come dono sublime e come eredità della quale tutti condividiamo la responsabilità finché, “alla fine”, tutte le cose in cielo e in terra saranno ricapitolate in Cristo (cf. Ef 1,10). La dignità e la prosperità umane sono profondamente connesse alla cura nei riguardi dell’intera creazione. Tuttavia, “nel frattempo”, la storia del mondo presenta una situazione molto diversa. Ci rivela uno scenario moralmente decadente, dove i nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti del creato offuscano la vocazione ad essere collaboratori di Dio. La nostra tendenza a spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi del mondo, l’insaziabile desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, l’avidità nel trarre dal mercato profitti illimitati: tutto questo ci ha alienato dal disegno originale della creazione. Non rispettiamo più la natura come un dono condiviso; la consideriamo invece un possesso privato. Non ci rapportiamo più con la natura per sostenerla; spadroneggiamo piuttosto su di essa per alimentare le nostre strutture […] Noi rivolgiamo, a quanti occupano una posizione di rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale, un urgente appello a prestare responsabilmente ascolto al grido della terra e ad attendere ai bisogni di chi è marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di tanti e a sostenere il consenso globale perché venga risanato il creato ferito. Siamo convinti che non ci possa essere soluzione genuina e duratura alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata e collettiva, senza una responsabilità condivisa e in grado di render conto di quanto operato, senza dare priorità alla solidarietà e al servizio.
Canone: Laudate omnes gentes (Taizé)
Laudate omnes gentes, laudate Dominum,
Laudate omnes gentes, laudate Dominum.
Invocazioni e canto: Signore, noi ti lodiamo!
Signore Dio, noi ti lodiamo per la creazione intera:
donale la liberazione che attende con impazienza.
Signore Dio, noi ti lodiamo per la terra nostra madre:
insegnaci a custodirla, rispettarla e contemplarla.
Signore Dio, noi ti lodiamo per tutte le piante:
Ricordaci di avere cura di loro con amore e intelligenza.
Signore Dio, noi ti lodiamo per tutti gli animali:
ispiraci sentimenti di bontà e di solidarietà verso di loro.
Signore Dio, noi ti lodiamo per tutte le creature inanimate:
insegnaci a sentirci in comunione con loro fino a farci loro voce.
Signore Dio, noi ti lodiamo per tutta l’umanità da te creata:
aiutaci ad abitare la terra nella solidarietà e nella condivisione.
Preghiamo
Signore del mondo, insegnaci a custodire e governare nel rispetto di ogni uomo e di ogni creatura quanto tu ci hai affidato sulla terra e nel firmamento e ispiraci la condivisione dei frutti della terra e del nostro lavoro con i poveri e i bisognosi, affinché prepariamo ogni cosa per la venuta del tuo regno. Sii benedetto ora e nei secoli dei secoli. Amen.
Intenzione del Papa
Preghiamo affinché le risorse del pianeta non vengano
saccheggiate, ma condivise in modo equo e rispettoso.
Intenzione dei Vescovi
Perché nel nuovo anno scolastico
gli alunni ricevano una preparazione
culturale e una formazione
umana di autentico valore.
Intenzione per il clero
Cuore di Gesù, ristora e delizia
l’anima dei Tuoi ministri,
perché essi siano strumento di Grazia
a beneficio di tanti.
Lascia un commento