È davvero singolare la storia della nascita della parrocchia di Gesù Salvatore a Milano 3, soprattutto per un particolare: nella città che stava nascendo, la chiesa semplicemente non era prevista da urbanisti e architetti. E, ovviamente, nemmeno la parrocchia. Tanto, c’era già una chiesa a Basiglio. Ciò che non fecero gli architetti della nuova città, fece la Provvidenza, recapitando qui un prete da combattimento.
Era il 1981 quando don Umberto Caporali fu mandato a Milano 3. Don Antonio Oltolina, parroco di Sant’Agata, lo accolse con meraviglia: “Sono già venuti sei o sette preti – gli spiegò – ma, vista la situazione, non hanno accettato”. Già, perché la situazione era questa: mancava tutto. Intervistato da un giornale milanese, don Umberto dichiara: “Gli urbanisti a Milano 3 si sono preoccupati di ricavare la casetta per le oche nel laghetto, ma non la casa del Signore”.
Il 17 ottobre 1981 venne celebrata la prima messa in un’aula della Scuola materna Est, unico edificio pubblico allora esistente. Contemporaneamente il nuovo parroco fa nascere il ‘Radar’, giornale parrocchiale che risolve a meraviglia il compito di informare i parrocchiani in un’area piuttosto grande. Nel 1982 prende corpo un’iniziativa per raccogliere i fondi per la chiesa; si chiama “Offri il tuo mattone” e dà risultati superiori alle aspettative. Il Comune di Basiglio viene poi sensibilizzato da don Umberto a intervenire con un supporto finanziario. Non è finita. Ecco un’altra iniziativa, la Festa dell’Ospite che, oltre allo scopo di raccogliere fondi, ha quello di facilitare l’incontro fra vecchi e nuovi residenti.
Nel 1983 altra iniziativa importante, la Raccolta della Carta, che periodicamente viene poi rivenduta e frutta altri fondi. La Raccolta ha successo e dà vita perfino a una gara fra Residenze: vince chi porta più carta, debitamente pesata. Dalla fine del 1983 la Messa viene celebrata nella palestra delle scuole medie. Nel 1984 la denominazione di Parrocchia Gesù Salvatore diventa ufficiale e il 12 giugno l’arcivescovo Martini benedice la prima pietra, visibile nel pavimento della chiesa. Crescono intanto gli abitanti di Milano 3, che nel 1985 sono già 3.000, e cresce la costruzione degli edifici della parrocchia. Viene data la precedenza al Centro Parrocchiale, che ospita Messa e funzioni religiose, la chiesa verrà poi.
Ma la parrocchia non si chiude in se stessa: suor Paola Sisti, la religiosa che ha aiutato don Umberto fin dagli inizi, parte missionaria per il Cile. Nell’ottobre del 1987 l’edificio della chiesa raggiunge i 26 metri del punto più alto, il tiburio. Siamo ormai in dirittura d’arrivo, e arriva finalmente il giorno atteso da anni: il 2 ottobre 1988 la chiesa di Gesù Salvatore viene inaugurata. Lo stile è moderno, ma spicca per originalità, diversa dalle troppe chiese – capannone che sono sorte negli ultimi 40-50 anni. Ha la forma di una grande tenda, quasi a ricordarci che il Signore ha posto la sua tenda in mezza a noi.
Difficile riassumere le tante iniziative che sono sorte già nei primi anni nella nostra parrocchia. Ricordiamo volentieri una delle più importanti, il Centro Culturale ‘Tommaso Moro’, fondato nel 1991, che ha già celebrato i primi 25 anni di vita. Quando don Umberto Caporali, nel mese di ottobre 1992 finisce la sua missione a Milano 3, vi lascia una parrocchia che è ormai una realtà viva e bene avviata. Gli succede don Franco Cecchin, che finisce la sua milizia giornalistica come direttore di Radio A, l’emittente della diocesi ambrosiana per dedicarsi alla sua prima esperienza di parroco.
Ebbene, nel 1995 a don Franco, “absolute beginner”, esordiente totale nella cura delle anime, viene affidata anche la parrocchia di Sant’Agata a Basiglio dopo che il parroco don Giorgio Schieppati è stato trasferito a Calcinate.
Nel corso degli anni il Centro parrocchiale viene dotato di nuove attrezzature sportive, campo di calcio e di basket – pallavolo mentre a Milano 3 aumenta il numero degli abitanti, che supera quota 8.000, con oltre 60 nazionalità rappresentate.
A don Franco, che nel 2007 viene trasferito a Lecco diventando monsignore, subentra don Alberto Sacchi, che mette la sua notevole cultura, maturata in ben 5 lauree, al servizio della parrocchia. Dove acquisisce la sesta laurea, senza dimenticarsi dei suoi parrocchiani, ai quali – fra l’altro – regala sulle pagine del ‘Radar’, rinnovato e ampliato, mirabili favole dense di spiritualità, piccoli capolavori di catechesi popolare.
Don Alberto è anche appassionato cultore e compositore di musica: proprio come don Luca Broggi, che alla fine del 2016 gli subentra nella responsabilità di guida della parrocchia. La prima iniziativa di don Luca l’avete sotto gli occhi: la creazione del sito Internet destinato ad accompagnare i parrocchiani di Gesù Salvatore e di Sant’Agata, in un cammino di Unità.